SOSTENITORE DELLA FOLGORE

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giovedì 11 giugno 2015

L' AFFASCINANTE" MARY PACE



Sono sincera, dal momento che ho avuto l'onore di conoscere Mary Pace, ex agente segreto e ora scrittrice di successo, giornalista, esperta in tattica-strategia militare e intelligence ( e anche per mezzo delle interviste televisive disponibili anche sul web ), sono rimasta assolutamente affascinata dalla sua personalità molto decisa. Una donna che sa andare oltre le parole perchè riesce a concretizzare mentalmente le situazioni che anche timidamente le vengono accennate in risposta alla sua domanda: << parlami di te Marilina >> .

E' una grande ascoltatrice che lascia intuire che dietro al silenzio del suo ascolto, già visualizza chiaramente nella sua mente, qualunque situazione che tu le stai accennando, anche semplicemente come primo approccio. Una donna che attraverso le sue parole e il tono della sua voce ( effetto a cui io sono molto sensibile per natura e formazione ) fermo ma dolce al contempo , fa capire chiaramente di essere sempre proiettata verso il prossimo e soprattutto verso i discorsi che vertono sulla sua Italia che sempre tanto ama.

Così ho voluto leggere le prefazioni del suo libro: "Incazzata nera" che uscirà a settembre edito da Book Sprint, a cura del Generale Riccardo Sindoca e del Dott. Claudio Tedeschi Direttore de IL BORGHESE pensando poi di riportarle qui, perchè possano essere una proposta e un'anticipazione di lettura per tutti gli appassionati che volessero approfondire l'argomento.




Così scrive il Generale Sindoca :

Che dire …mai avrei immaginato di poter scrivere una prefazione per un opera letteraria di una mia “collega “ , l’agente Mary Pace ; si, la tanto dolce quanto acida e pungente , agente “Mary Pace” . Molti sanno “chi è”, altri ancora se lo domandano . Passiamo ai fatti e ben al di là delle singole letture dei suoi libri, tutti comunque all’insegna non tanto del romanzo, fine a se stesso, bensì del vero e proprio “dossier” ovvero della meticolosa ricostruzione , storico, politico documentale, dei più cruenti “eventi” che hanno scosso e significato la storia della nostra amata patria durante , quella che i più , amano definire la prima repubblica , fino ai giorni d’oggi. Di certo non c’è mai da annoiarsi , leggerLa significa “incontrare” personaggi che vanno da Priebke a Giannettini , Gheddafi ed ultimamente anche Bin Laden: non mi stupirei se un giorno da Lei venisse perfino riscritta una “pagina” su lady D. Mary è stata un “vanto” per il SID , quando ai tempi “operò” sotto copertura , infiltrandosi nel PCI e spingendosi fino in Libia. Si occupò di ostacolare la fuga dall’Italia dell’ex SS Erich Priebke e non solo…un “fiore all’occhiello “ per il Generale De Lorenzo. Non solo , bella e seducente ma anche “irreverente” avverso “un etica dogmatica propria di certi apparati” e questo Le causò non pochi problemi quale 007 in carriera…non si risparmiò mai di “dire far valere le proprie ragioni ” , mia moglie Sonia ama dire di Lei : “ Mary un calcio in culo se lo tiene , ma una parola no e l’ultima deve essere sempre la Sua …” Mary Pace , da sempre ha avuto la vocazione più di “agente per la libertà” che per il “patto atlantico” fine a se stesso o per come “la politica “ troppe volte ha voluto stravolgerne la genesi storica . Ha fatto della conoscenza un patrimonio pubblico e mai un atto di “forza propria e privata” e ciò ovviamente tanto l’ha resa nota fra gli operatori Mondiali dei vari servizi di Intelligence che fra il suo amato pubblico di lettori. Ciociara e fiera Italiana , fu Lei a “sbattere sul muso “ allo Zio Sam che perfino Giannettini ex agente del Sid “noto quale agente Z” negli anni sessanta, insegno a “mamma C.I.A” lo “sporco lavoro” di intelligence , inteso quale guerriglia, esfiltrazione e controguerriglia , cosi come è stata l’unica a trascinare la CIA fino davanti alla Magistratura per rivendicare la taglia per la cattura dell’ex agente Osama Bin Laden, divenuto poi il famigerato capo carismatico di Al Qade : eh si, cari lettori, proprio Lei , un “agente per la libertà italiano” confidò già nel 2003’ alle autorità italiane preposte , l’ufficio DIGOS della Polizia di Stato , dove poter andare a “ricercare” Osama Bin Laden ed oggi, giustamente, supportata dall’amico ed avvocato Carlo Taormina ha già citato Viminale ed Agenzia a rispondere nel merito , nelle sedi giudiziarie costituite. Fù proprio grazie alla collaborazione “stretta” che Mary ebbe con Guido Giannettini che le permise di avere l’informazione utile alla cattura del Califfo del Terrore già nel 2003. Amo di Lei , la Sua lealtà verso la Patria, il Suo “senso dell’onore” di Dio e della famiglia. Il Suo “modo” di essere madre e nonna e di ciò che Lei, “agente per la libertà” , potrà tramandare a futura memoria in una rivisitazione meticolosa di eventi storici, balzati alla cronaca però , come sempre, quasi in via esclusiva dalle “penne e dalle macchine da scrivere dei vincitori …” e non proprio da soli “leali cronisti “ . Molti la tacciano per “fascista” ma Chi la conosce bene sa che Mary è una conservatrice molto più “ribelle e rivoluzionaria” semmai che fascista , fine a se stessa come banale definizione. “ Incazzata nera” di cui non voglio preannunciarvi nulla se non che il titolo che già di per sé vuol essere provocatorio è l’ennesimo “urlo” volto a rompere l’ennesimo muro di un silenzio che nemmeno la “caduta” del muro di Berlino ha saputo e voluto infrangere…ma Lei sì. Quanto potrei scrivere , troppo e vi tedierei solo , buona lettura
Gen C.A. r.o. CO.S.INT

Riccardo Sindoca

Esperto in I.S.P.E.G Nato Antiterrorismo

Mentre le parole del Dott. Claudio Tedeschi sono :

Da molti anni Mary Pace collabora al «Borghese». Quando la conobbi, mi resi conto che dietro quello scricciolo di donna si nascondeva una persona dal carattere tosto.


Nel corso di questi anni, ci siamo sempre intesi sugli argomenti da trattare, anche se molte volte abbiamo avuto aspre discussioni sulle teorie complottiste dietro i grandi avvenimenti che hanno contraddistinto questi ultimi sedici anni.


In questi anni, Mary Pace mi ha dato alcune delle sue «fatiche» librarie, che ho letto con interesse. Infatti, Mary Pace ha quello stile che mi ha sempre affascinato: concetti seri, riscontri precisi ma espressi con un linguaggio da «romanzo popolare». In questo modo, i testi sono a disposizione sia degli addetti ai lavori (le cosiddette «barbe finte»), sia delle persone normali, che vengono a sapere notizie e fatti dai giornali. Gli stessi giornali che, pagati e gestiti dai «controllori del mondo», ci propinano quelle «false verità» necessarie a «gestire» l’opinione pubblica.


Quello che è singolare ma indicativo, sta nel filo conduttore che unisce i vari capitoli: la lotta all’imperialismo americano, così come si è sviluppato dopo il 1945. Imperialismo alimentato dalle continue «piccole guerre» contro il nemico di sempre: il comunismo. Dalla Corea al Vietnam, da Grenada all’Afghanistan, il tutto all’interno della «guerra fredda» contro l’Unione Sovietica.


Tutto sembra finire nel 1989, crolla il Muro di Berlino, il «mondo libero» esulta. L’Urss è implosa sotto la pressione economica che la doppia presidenza Reagan aveva attuato contro Mosca, attraverso il crescendo del progetto SDI (Strategic Defense Initiative), il cosiddetto «scudo stellare». Con la fine della «guerra fredda», però, finisce anche l’economia di guerra che aveva permesso all’America imperialista di dominare il mondo. Alla fine il vero vincitore è il capitalismo finanziario, non certo la politica di libertà.
L’America per continuare a sopravvivere, tuttavia, ha bisogno di un nemico. Ecco nascere il pericolo «Islam». Quello stesso Islam che Washington aveva alimentato e appoggiato nella lotta contro l’Urss in Afghanistan. I Talebani erano finanziati e armati dalla Cia, salvo poi girare i missili Stingerda contro gli elicotteri russi Mil Mi-24Hind ai velivoli americani nel corso delle due guerre in Iraq. Guerre ambedue condotte dalla famiglia Bush, a conferma del carattere «imperiale» del potere americano.
Perché l’Islam? Perché i principali difensori della libertà del popolo medio orientale erano uomini considerati «terroristi»: Mu'ammar Gheddafi, Saddam Hussein e Bashar al-Assad. Tutti fieramente nazionalisti, difensori dei loro popoli, sicuramente i diretti eredi di GamalAbdel-Nasser, vero capo e leader dell’Egitto repubblicano.
Il primo a morire fu Hussein, impiccato dopo una Norimberga «politicamente corretta». Sua colpa aver cercato di legare il prezzo del petrolio non più al dollaro ma all’euro. Le compagnie petrolifere gliela fecero pagare (non dimentichiamo che i Bush sono petrolieri). Poi toccò a Gheddafi, ucciso in diretta: anche lui aveva cercato di staccare il prezzo del petrolio dal dollaro. La mini-guerra contro la Libia, condotta dai francesi, fu voluta e sponsorizzata dalla francese Total che mirava al controllo del petrolio libico, sottraendolo al controllo pluridecennale dell’Eni italiana.
Contro Assad l’America ha sbattuto le corna. Convinta di ripetere il copione libico, ha creato e messo in campo l’Isis, così come fece con i Talebani in Afghanistan. Aiutata in questo dai soldi e dalla logistica saudita e qatariana. Ma Assad ha imparato la lezione dal padre e ha saputo reggere lo scontro, aiutato in questo da colui che sicuramente oggi è il vero «nemico mortale» del capitalismo finanziario anglo-sassone: Vladimir Putin.
Tutto questo per dire che, quanto Mary Pace espone nel suo libro, rappresenta una chiave di lettura «politicamente scorretta» della politica mondiale di quello che è l’Occidente capitalista, non sicuramente il nostro, né sicuramente di Mary Pace.
Un libro che si legge in un attimo per quanto avvincente, pieno di dati e forse alcuni potranno non condividere alcune ipotesi e conclusioni su certi avvenimenti, ma le parole di Mary Pace le rendono credibili.
Quello che conta è capire che per andare avanti il vero nemico del «mondo libero» non è più ad Oriente, ma anzi che dalla «Terza Roma» verrà quel vento che soffierà via le «false verità» dei banchieri e dei loro camerieri politici.
Tutto questo ad onore di chi ha sempre lottato per la verità. A Mary Pace.

Dott. Claudio Tedeschi
Direttore de IL BORGHESE

Che aggiungere d'altro? Che l'ho fatta ridere quando le ho chiesto : << Mi devo mettere sull' attententi dinnanzi a te? >> E lei carinamente mi ha risposto : << Ci mancherebbe cara >>.

di Marilina Fenice Grassi




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